NASCE UNINDUSTRIA EST IN VENETO
È vero !
Oggi un’assemblea unitaria ha sancito la fusione tra Assindustria Venetocentro di Padova e Treviso con Confindustria Venezia e Rovigo ovvero ca. cinquemila imprese che danno lavoro a 270 mila addetti, con quasi il sette per cento del valore aggiunto del manifatturiero nazionale.
Tutto vero !
Peró, alla fine tutte queste “grandi imprese” hanno bisogno di tante e tante PMI che se non vi fossero farebbero “crollare” queste “grandi imprese” .
Confindustria continua nel processo di rappresentare “poche imprese” ed a voler “dettare le regole” senza interessarsi di chi fà il “lavoro sporco”, un club d’élite che snobba le Medie Imprese e che si vanta di avere appoggi politici (quando gli fà comodo !) ma è solo “apparenza” e non “sostanza” .
Diciamo la verità, sicuramente il “Veneto” ha fatto il “gioco di squadra” con quel poco che gli rimane (vedete quanto sono le aziende associate “oggi” e quanto erano in “passato”), ancora molte Aziende si ricordano … “ma dov’era Bonomi durante la pandemia ?”.
Tante di queste sono state lasciate sole da Confindustria, senza indicazioni, ogni azienda si svegliava la mattina dicendo “io speriamo che me la cavo” ed è così oggi, ci si spera che fondendosi il Veneto avrà un “peso” rispetto alla grande “Assolombarda” nel panorama confindustriale …
Sono anni che il Veneto cerca di proporre un suo rappresentante in Confindustria e sono anni che il Veneto dice che vuole contare di più perché è la “locomotiva d’Italia” .
Sicuramente dietro l’unione vi è una mossa per “razionalizzare i costi di struttura” (Padova è a ca. 40 minuti da Venezia, si uniscono le funzioni associative con un congruo risparmio sulle risorse umane) ma altresì si cerca di creare un’aggregazione di aziende che vogliono “contare” in viale dell’astronomia .
Io sono un “tecnico” e giudico sulle azioni, il resto è “fuffa”, ben venga una Unindustria dell’Est, adesso vediamo i risultanti diversamente “comunque vada sarà un successo !” ovviamente “per pochi” .